«Da te, gli uomini», disse il piccolo principe, «coltivano cinquemila rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano…»
Più di 200 milioni di rose vengono coltivate ogni anno appositamente per il giorno di San Valentino.
Il problema è che il loro periodo di fioritura spontanea sarebbe da metà primavera fino all’autunno.
Per soddisfare, quindi, le necessità commerciali di questo giorno, vengono coltivate in serra in modo intensivo (con grande spreco di acqua e l’utilizzo di diverse sostanze chimiche).
La maggior parte di queste rose, in aggiunta, arrivano dall’Africa o dal Sud America.
Oltre alle ingenti emissioni di CO2 per refrigerare i fiori e trasportarli in tutta Europa e Nord America con aerei e camion frigoriferi, sempre più spesso vengono rase al suolo zone di foresta pluviale per fare spazio alle piantagioni di rose.
Infine, la manodopera a basso costo non è in alcun modo tutelata, né dal punto divista dei diritti sociali, né dal punto di vista sanitario.
In tutto il mondo, una rosa verrà venduta mediamente per 5€ il giorno di San Valentino.
Considerando i salari assolutamente inadeguati, i braccianti, e soprattutto le braccianti (perché la maggior parte sono donne), impiegherebbero circa due settimane per potersi permettere un fiore che loro stessi hanno raccolto.
È evidente che la coltivazione di queste rose non è in alcun modo ecosostenibile, senza contare che vengono letteralmente buttate dopo pochi giorni.
Invitiamo, quindi, ad una scelta più consapevole per i regali di San Valentino:
- prediligete fiori di stagione come ciclamini e camelie
- scegliete un originale, ma pur sempre splendido, bouquet di verdure
- piantate direttamente un albero come quelli della nostra Fumagalli Forest in collaborazione con Treedom
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